Bologna sta ad Oxford come Padova sta a Cambridge.

Se scrivessimo la proporzione usando il linguaggio matematico il nostro titolo suonerebbe così: Bologna : Oxford = Padova : Cambridge. E adesso vediamo perché ci sentiamo autorizzati a trasporre in un linguaggio talmente arido le nostre conoscenze umanistiche.
Sappiamo tutti che l’Università di Bologna è la più antica in Europa, perché la sua fondazione risale al 1088. Successivamente, alcuni docenti fuoriusciti da questo ateneo a causa dei dissensi con i colleghi, nel 1222 fondarono lo studio patavino, anche se sappiamo che esso preesistesse a questa data che è comunque la prima scritta ed ufficiale che attesti l’esistenza dell’Università veneta.
Identico percorso portò alla nascita dell’Università di Cambridge, costola di Oxford, nella gloriosa Inghilterra.

Quel che è meno conosciuto, però, è ciò che tramanda in “Novellino”, agile raccolta di aneddoti in volgare settentrionale duecentesco rimaneggiato dai copisti toscani. Esso ci narra di un tale conosciuto come “maestro Francesco”, figlio di maestro Accorso da Bologna. Ecco il testo: “Maestro Francesco, figliuolo di maestro Accorso, della città di Bologna, quando ritornò d’Inghilterra, dov’era stato lungamente, fece una così fatta proposta , dinanzi al comune di Bologna, e disse così…..” Poi vi lasciamo volentieri leggere tutto il testo invece che riscriverlo pedissequamente. Quel che più ci interessa, è la nota a piè pagina del nostro commentatore: Francesco d’Accursio (vedete il patronimico?) fu uno dei più grandi professori di diritto dell’Università di Bologna, come suo padre Accursio. Per otto anni insegnò ad Oxford, dove lo chiamò Edoardo I d’Inghilterra.
Tuttora, aggiungiamo noi, i rapporti tra le due Università situate a così tanti chilometri di distanza tra loro sono saldi: non è raro che alcuni ricercatori dell’una si rechino presso quelli dell’altra a lavorare, che è quanto dire che cambiano i tempi ma non i costumi.