Enallage, ipallage e ammennicoli vari

Cari lettori, ora ci addentreremo nell’analisi di un paio di figure retoriche che presuppongono una conoscenza approfondita del’omonima arte.
L’ipallage è un “sottoinsieme” dell’onnicomprensiva enallage ed i nostri lettori ci scuseranno se, ancora una volta, prenderemo a prestito dalla matematica alcuni termini che potranno poi tornarci utili.
Vi ricordate anche voi l’insiemistica delle scuole superiori? Ecco, un insieme di numeri reali può contemplare il sottoinsieme dei numeri razionali. E non ci addentreremo oltre per non peccare di tracotanza e per non dimostrare di essere ignoranti in materia. Però rispolvereremo i diagrammi di Eulero Venn per definire visivamente i concetti di insieme e sottoinsieme. Essi sono riportati nell’immagine iniziale di questo articolo.
Ora: torniamo a noi affermando che l’enallage scambia una parte del discorso con un’altra per darle maggiore risalto. Una famosissima è l’accusativo alla greca, che altro non è che un complemento di limitazione, “sparsa le trecce morbide” dell’Adelchi manzoniano. Le trecce erano scomposte sul petto e sulle spalle di Ermengarda, invece Manzoni, con un’intuizione icastica e geniale, riferisce il participio passato alla sorella d’Adelchi, ormai sul letto di morte. L’enallage in questione è passata alla storia.
L’ipallage è uno “scambio” grammaticale: una parte del discorso, che dovrebbe riferirsi grammaticalmente ad sostantivo, concorda invece con altro. Essa è detta anche “enallage dell’aggettivo”, se quest’ultimo ne viene coinvolto. Eccone un altro noto esempio: “Sorgon le dive membra da l’egro talamo”. Malate son le membra, non il letto, a rigor di logica….matematica! Invece Ugo Foscolo, un altro grande, giocando con la lingua e le sue capacità espressive, consegna ai posteri un altro verso immortale. Potenza della retorica…..